Non ci avrei mai creduto se un
giorno mi avessero detto che sarei stata a casa di Paolina Borghese. Si, avete
capito proprio bene, si tratta proprio della sorella di Napoleone Bonaparte!;)
Certo l'invito non è partito da lei, ma questo è solo "un dettaglio", come direbbe qualcuno di mia conoscenza (Francesco, l'intonazione è quella della tua voce. :D:D).
Certo l'invito non è partito da lei, ma questo è solo "un dettaglio", come direbbe qualcuno di mia conoscenza (Francesco, l'intonazione è quella della tua voce. :D:D).
Scherzi a parte, ho avuto il
piacere, lo scorso venerdì 7 giugno, di poter visitare Villa Paolina o Villa
Bonaparte, attuale ambasciata di Francia presso la Santa Sede.
Chi lo sapeva che dietro a quel modesto portone che si affaccia su Via XX settembre, si nascondesse un posto tanto elegante e appartato.
Chi lo sapeva che dietro a quel modesto portone che si affaccia su Via XX settembre, si nascondesse un posto tanto elegante e appartato.
Antico portone d'ingresso di Villa Paolina |
L'attuale entrata della
Villa è presso il civico 23 di Via Piave e l'atmosfera che si respira
all'interno dell'ambasciata è così diversa dalla frenetica vita che si presenta
ad un tiro di schioppo.
Incastrata tra tre strade super trafficate (Corso d'Italia, Via XX settembre e Via Piave), questa villa si eclissa in modo impeccabile; grazie anche ad una folta vegetazione è possibile non scorgere affatto la città che ti circonda e addirittura pensare di essere in piena campagna. Sono rimasta perfettamente stupita che, nonostante la vicinanza di Porta Pia, non si avvertisse alcun rumore, se non il canto degli uccelli.
Incastrata tra tre strade super trafficate (Corso d'Italia, Via XX settembre e Via Piave), questa villa si eclissa in modo impeccabile; grazie anche ad una folta vegetazione è possibile non scorgere affatto la città che ti circonda e addirittura pensare di essere in piena campagna. Sono rimasta perfettamente stupita che, nonostante la vicinanza di Porta Pia, non si avvertisse alcun rumore, se non il canto degli uccelli.
Villa Paolina . vista dal portone d'ingresso |
L'edificio presenta quattro
piani (di cui uno interrato) ed una pianta quadrangolare priva di decorazioni architettoniche
esterne, e ricoperta di semplice laterizio. La facciata si contraddistingue per
la presenza di un balcone con balaustra in ferro battuto che sovrasta un
colonnato interno.
L'attuale casino andò a sostituire il precedente costruito nel Cinquecento dalla famiglia Cicciaporci.
Questo nuovo edificio fu costruito nel 1750 per volere del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. La scelta del luogo dove far sorgere la sua dimora è sicuramente dovuta al fatto che prestasse il suo ufficio presso il Palazzo del Quirinale, che non è molto distante.
Molte sono le curiosità introdotte nella Roma del Settecento con la costruzione di questa Villa. Primo fra tutti la trasformazione dei giardini in orti, o meglio in giardini di verzura; ma anche l'introduzione di alcune piante esotiche e, per la sala da pranzo, la presenza di una tavola meccanica (non conservatasi fino ai giorni nostri.
L'attuale casino andò a sostituire il precedente costruito nel Cinquecento dalla famiglia Cicciaporci.
Questo nuovo edificio fu costruito nel 1750 per volere del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV. La scelta del luogo dove far sorgere la sua dimora è sicuramente dovuta al fatto che prestasse il suo ufficio presso il Palazzo del Quirinale, che non è molto distante.
Molte sono le curiosità introdotte nella Roma del Settecento con la costruzione di questa Villa. Primo fra tutti la trasformazione dei giardini in orti, o meglio in giardini di verzura; ma anche l'introduzione di alcune piante esotiche e, per la sala da pranzo, la presenza di una tavola meccanica (non conservatasi fino ai giorni nostri.
Ritratto di Paolina Borghese |
Alla morte di Paolina nel 1825, la Villa passa ai nipoti e ai loro discendenti fino al 1906 quando venne venduta al governo prussiano e divenne la sua ambasciata in Vaticano, che tra il 1920 e il 1944 si trasformò in ambasciata tedesca.
Il 20 settembre 1870, la villa subisce numerosi danni dovuti al crollo di parte delle mura aureliane che permise l'entrata dei bersaglieri nella città di Roma (la nota breccia di Porta Pia, episodio che sancì l'annessione di Roma a Regno d'Italia, decretando la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi). Attualmente un monumento (la colonna su cui svetta La Vittoria), nella parte esterna, indica il punto esatto in cui si aprì la breccia. Nella parte interna, invece, vi si trova addossata la serra.
Infine, nel 1945, gli Alleati confiscarono la villa e la Francia l'acquistò nel 1950.
L'attuale
mobilio è stato riportato allo stile impero francese, ma non sono gli arredi
originali. Dell'epoca rimangono però numerosi affreschi, in particolare la
stanza con affreschi ispirati allo stile egizio per ricordare le campagne
d'Egitto del fratello di Paolina e il soffitto della camera, oggi detta "del
Presidente" in cui sono rappresentate Minerva e le Muse.
Una
scala a chiocciola interna, di forma ellittica, mette in comunicazione i due
piani nobili. Al secondo piano troviamo il grande salone che si suddivide in
due parti, una posteriore più grande che presenta un soffitto a volta con finti
cassettoni stile Pantheon, ed una anteriore con una vista mozzafiato sul
giardino.
Adiacente al grande salone, la sala da pranzo dove tutt'ora l'ambasciatore consuma i suoi pasti (anche in maniera piuttosto solitaria, da quanto abbiamo potuto constatare).
Adiacente al grande salone, la sala da pranzo dove tutt'ora l'ambasciatore consuma i suoi pasti (anche in maniera piuttosto solitaria, da quanto abbiamo potuto constatare).
Chiaramente
avrei preferito essere ospite in questa dimora nel suo momento di massimo splendore,
ma mi accontento di aver avuto la fortuna di scoprire la sua esistenza.