sabato 18 maggio 2013

Villa Gamberini.... beati i turchi!:)

Ieri mi è capitato di prendere parte ad una visita guidata straordinaria dell'attuale ambasciata turca in Roma, conosciuta come Villa Gamberini.
Villa Gamberini, google maps
Villa Gamberini, google maps
Villa Gamberini, google maps
Non è facile poter accedere in una ambasciata, certamente non per una visita turistica. Si è trattato quindi di una bella occasione per visitare un villino che all'interno nasconde delle stanze favolose.
 
Purtroppo, per ragioni di sicurezza, ci è stato proibito di fare foto esternamente ed internamente. Le foto che troverete in questo post sono, in parte catturate grazie a google maps (per gli esterni), mentre gli interni sono tratti dal seguente sito: http://digilander.libero.it/romabe/Sub_Pages/Tarihce_it.htm, per questo i diritti di copyright sono interamente dell'ambasciata turca.
Villa Gamberini è stata costruita tra il 1881 e il 1883 per volere dei conti Gamberini ( il Conte Giuseppe Gamberini e la consorte, la Contessa Angela Lodigiani Gamberini) che vi abitarono fino al 1887, ossia fino alla morte del conte. La contessa vedova, preferì vendere l'edificio, per la cifra di 950.000 lire (una cifra molto al di sopra della media del valore dei villini adiacenti, almeno per quell'epoca) all'impero Ottomano e tornare in Piemonte, regione d'origine della famiglia.
Quindi dal 1887 viene spostata l'ambasciata turca da Firenze a Roma, che nel frattempo era anche diventata capitale del regno d'Italia.
Ad oggi, è l'unica ambasciata a Roma che ha mantenuto la medesima sede per così tanto tempo, 126 anni.
L'edificio si trova in via Palestro 28; con una superficie di 528 mq è composto da tre piani (il piano nobile è quello al pianterreno, detto anche di rappresentanza; mentre al primo piano  ci sono gli appartamenti privati dell'ambasciatore. Un tempo il piano in alto e quello interrato erano riservati alla servitù). Esiste anche un edificio di servizio annesso alla proprietà.
L'entrata presenta una pensilina in stile liberty, una delle ultime pensiline in ferro battuto ancora conservate nella capitale.
pensilina stile liberty, copyright ambasciata turca
Dal punto di vista architettonico, la villa presenta una decorazione diversa per ogni sala. Per volere del conte, l'influenza stilistica maggiore per l'intera struttura è sicuramente quella francese con il neo-rococò.




Una delle sale più belle, almeno per me, è l'antico salone delle feste, attualmente utilizzato come sala di ricevimento. Un salone interamente coperto di stucchi dorati, dipinti e decorazioni che si ispirano al rococò francese. Si evince che si trattava del salone da ballo perché su una delle pareti campeggia un dipinto raffigurante una coppia di ballerini in abiti d'epoca settecenteschi, mentre in altri dipinti sono rappresentati putti che suonano.
Dettaglio del salone delle feste, putti che suonano
copyright ambasciata turca
Un tappeto ricopre l'intero pavimento e riprende gli stucchi del soffitto. Ai due lati, due splendide consolle intarsiate, sormontate da oggetti ancora più importanti, come un magnifico orologio. Per non parlare delle porte, decorate con motivi floreali su sfondo dorato. Il salone è stato ristrutturato da qualche anno, come anche i mobili che sono comunque tutti originali dell'epoca in cui fu costruita la villa.
Accanto al salone principale, due salottini uniti successivamente per mezzo di una medesima tappezzeria alle pareti, ma che presentano due soffitti differenti. Uno dei due, alla base del soffitto, riporta figure di bambini e putti. Con la curiosità di una raffigurazione di un bimbo tridimensionale che con espressione spaventata è accerchiato da piccioni. Notevole il realismo dell'espressione della piccola statua.
Altra perla del villino è la stanza da pranzo; una stanza immensa, ricoperta di boiserie in legno. La scelta del legno sulle pareti non è solo per preservare il calore, ma anche per una questione igienica, sicuramente più facili da pulire di una tappezzeria, soprattutto in un luogo in cui il cibo è presente costantemente. Altre particolarità, uno splendido tavolo e un pavimento con un gioco di geometrie con tre tipi di legno diversi.
Sala da pranzo, copyright ambasciata turca

 Completano le spettacolo pavimenti in mosaico, lampadari e mobili risalenti al periodo in cui è stata costruita, tanto che entrare in questa dimora ha il potere di catapultarti nella seconda metà del 1800, se non fosse per la presenza dell'energia elettrica.;)




mosaico dell'ingresso, copyright ambasciata turca

Un pomeriggio diverso e fortunato per aver potuto godere, anche solo per pochi minuti, di tanto splendore.

4 commenti:

  1. Bellissima Visita, non tutti I giorni capita di poter entrare in un ambasciata. Il personale che ci ha fatto entrare e stato molto gentile e paziente.

    In tutto e per tutto un bel pomeriggio diverso dal solito.

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  2. Ma che gioiellino!!! :D
    Speriamo che ci sarà in futuro la possibilità di vederla di nuovo, ne approfitterò!! :P
    Sara

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  3. mi piacerebbe molto visitare quel villino anche perché nel salone delle feste ci sono affreschi del pittore Gioacchino Pagliei, zio di mio nonno materno. Non li ho mai visti e per me sarebbe una grande emozione poterli ammirare.

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